Google mette a disposizione una nuova piattaforma per l'e-learning.
Si tratta di "Course Builder" utilizzato e testato da BigG per un corso online denominato "Power searching with Google" che ha già raccolto oltre 150.000 studenti.
L'aspetto interessante è che il progetto viene rilasciato secondo una licenza open source.
Course Builder nasce corredato da una serie di applicazioni per la messa online di lezioni e per il monitoraggio e la valutazione delle attività degli studenti.
Utili anche le sezioni destinate alla metodologia di progettazione dei corsi online.
Course Builder è disponibile qui.
Author Archives: admin
e la PA sceglie l’Open Source: dovrei essere felice ?
Un ulteriore passo per il riconoscimento dell'affidabilità, qualità ed economicità del software libero ed Open Source viene dal "Decreto Sviluppo" recentemente approvato.
Questo il testo a cui faccio riferimento:
Decreto Sviluppo 2012 - Misure urgenti per l’agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione.
10. Il comma 1 dell'articolo 68 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e' sostituito dal seguente:
«1. Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o parti di essi a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato:
a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della pubblica amministrazione;
c) software libero o a codice sorgente aperto;
d) software combinazione delle precedenti soluzioni.
Solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico dimostri l'impossibilità di accedere a soluzioni open source o già sviluppate all'interno della pubblica amministrazione ad un prezzo inferiore, è consentita l'acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d'uso. La valutazione di cui al presente comma e' effettuata secondo le modalità e i criteri definiti dall'Agenzia per l'Italia Digitale, che, a richiesta di soggetti interessati, esprime altresì parere circa il loro rispetto».
Da almeno un decennio passo parte della mia attività professionale a promuovere e diffondere il software open qua e là per il mondo come buon esempio di "low cost innovation" e dovrei essere quindi felice di questa novità.
I benefici economici e qualitativi dell'utilizzo di software e standard aperti nella nostra PA sono sicuramente importanti anche sulla strada dell'ammodernamento della Amministrazione.
Dovrei essere felice dunque... ma ci sono almeno due aspetti del decreto che mi rendono perplesso.